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- Pubblicato Sabato, 16 Novembre 2013 10:38
- Scritto da a.l
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“Sonetto degli scacchi”
Pier Francesco Giambullari (1495-1555)
Simile è l’amor mio di Scacchi al gioco,
Ov’i molti pensier scusano i fanti,
E i rocchi poi, che stan sovra i duo’ canti
L’opra, e la volontà san con che io gioco;
Dei Cavalier, che stan raro in un loco
Speranza è l’un, la morte degli amanti;
Gelosia l’altro, pien di angustie, e pianti,
Gli Alfier, tema, e desìo sembran non poco.
La donna il piacer è, che tutto guida,
Il Re l’almo, che star debbe nascosto,
O scoprirsi non mai senza bel tratto.
Dice scacco il desire, alla cui sfida
Ho ben più volte una pedona opposto;
Ma la donna, e ’l caval poi lo fan matto.