Aradeo Scacchi

Scuola Scacchi Circolo Alekhine

il piano ... inclinato

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       Per migliorare la comprensione del gioco degli scacchi,sia il dilettante sia il professionista devono studiare ed allenarsi.

Così, in base a possibilità (anche economiche), tempo ed inclinazioni c’è chi segue lezioni di esperti, chi legge libri, chi ricerca sul web, e tutti avranno a che fare con diagrammi, cioè con posizioni tratte da partite reali ovvero create ad hoc.

        In seguito, gli scacchisti di vertice riusciranno a riconoscere abbastanza velocemente e facilmente tra migliaia di posizioni immagazzinate nella loro memoria quale sarà la continuazione migliore nel caso specifico; i dilettanti, pur senza raggiungere tale abilità, si saranno “fatti l’occhio” e nel loro piccolo anch’essi saranno in grado di riconoscere posizioni e schemi.

        Ciò risulta fondamentale quando la posizione richiede un «provvedimento tattico». Infatti, poiché la tattica concerne debolezze limitate nel tempo e nello spazio, cioè di breve (o brevissima) durata e presenti solo in determinate zone della scacchiera, ecco che bisogna: innanzitutto riconoscere la tipicità della posizione (quindi il tipo di debolezza da sfruttare ed il metodo da applicare); poi agire immediatamente prima che tali debolezze scompaiano (per es.: un pezzo mal piazzato può essere ricollocato in una o due mosse; un matto del corridoio può essere sventato aprendo una via di fuga per il Re).

        Tuttavia, in alcune posizioni non vi è alcun richiamo tattico così che subentra la conoscenza ed applicazione di una serie di princìpi che consentono (o meglio, consentirebbero) cum grano salis di destreggiarsi al meglio. Anche in questi casi si assisterà ad un notevole divario tra professionisti e dilettanti.

        Di seguito alcuni diagrammi tratti dal “Manuale del gioco combinativo” di J. Nejstadt.

Si tratta di quattro posizioni verificatesi in partite reali, che differiscono in tutto o quasi: periodo, torneo, giocatori ed aperture sono diversi, ma le accomuna la medesima tipicità.

Quesito: Cosa c’è in comune?

posizione 1: muove il Bianco

 

posizione 2: muove il Nero

 

posizione 3: muove il Bianco

posizione 4: muove il Bianco 

 

Risposta: In tutte e quattro le partite una Regina muore giovane.

Prima di mostrare le continuazioni, cerchiamo di fissare alcuni elementi chiave in comune che ne determinano la tipicità:

  1. debolezza temporanea di un pezzo (la Regina), indifeso e mal piazzato (spesso sul bordo o circondato dalle truppe nemiche);
  2. scacchiera affollata con molti pezzi e pedoni ancora in gioco, che quindi controllano le poche vie di fuga.

Passiamo alle varianti, riportate nell’opera di Nejstadt:

–  Posizione numero 1:Rossolimo - Zuckerman, Parigi 1937.

La Donna nera non ha vie di fuga. Non resta che trovare il modo di attaccarla.

1) Axh7+!(lo scopo del sacrificio è quello di sbarazzarsi dei due difensori della casa g6: il pedone h7 è eliminato fisicamente, mentre il Cavallo f8 è deviato)

1) … ; Cxh7 (unica in quanto se Rh8 segue Cf7 matto)

2) Cg6 (e la Donna è persa).

–  Posizione numero 2:Castaldi - Reshevsky, IX OlimpiadeDubrovnik 1950.

1)   … ; axb4!(dopodiché il Bianco doveva ritirare la Donna e rassegnarsi a perdere l’Alfiere a3, invece…)

2)   Dxa8?; Cb6! (e la Donna è persa).

–  Posizione numero 3: Scheidl - Gmeiner, Corrispondenza 1965/66.

La Donna nera è rimasta bloccata nel campo nemico. Ma come si deve fare per catturarla? A 1) Ta1 seguirebbe Db2… quindi bisogna interdirle la casa b2. Questo lo si può ottenere con un sacrificio di deviazione.

1)  Cc3!; Cxc3(il pezzo che difendeva la casa b2 è stato deviato)

2)  Ta1(e la Donna è persa).

–  Posizione numero 4: Adams - Kramer, New York 1945.

Il Bianco pensa di poter guadagnare un importante pedone centrale e conta sulle capacità dinamiche della sua Donna, ma…

1)  Db5+ ; Dd7

2)  Dxc5? (adesso la Donna pagherà per il suo peccato di gola)

2)… ; Cf5!(libera la strada all’Alfiere f8)

3) Da5 ; b6 (e la Donna è persa).

 

Motivo delle combinazioni: pezzo indifeso; tema: eliminazione del difensore (posiz. 1), adescamento (posiz. 2), deviazione (posiz. 3), sgombero di linee (posiz. 4).

 

Breve digressione: nei primi tre esempi almeno un Cavallo era così vicino da giungere subito ad attaccare il suddetto pezzo indifeso. Al riguardo va ricordato che il Cavallo è il pezzo più forte in attacco in quanto porta minacce contemporaneamente in otto direzioni, come la Donna, ma a differenza di essa può essere contrastato alla pari (sia come valore sia come movimento) solo da un altro Cavallo; tant’è vero che uno scacco dato da un Cavallo restringe le possibilità della difesa, poiché non lo si può sventare interponendo un pezzo o un pedone, ma solo con la cattura del pezzo offendente o con lo spostamento del Re.       

        Questi sono solo alcuni esempi, non esaustivi, della possibilità di catturare (... o perdere!) la Donna, nel mediogioco o addirittura in apertura.

Come si è giunti a tale disastro? Il noto MI Silman sostiene che ciò capita quando entrambi i giocatori hanno valutato a loro favore la posizione, solo che chi ha preferito inseguire un piccolo vantaggio materiale (es. un pedone) oppure un labile vantaggio psicologico (portare il pezzo più potente in attacco) non ha calcolato a fondo le conseguenze.

Tuttavia, egli si dimostra fin troppo buono: in fin dei conti gli esempi riportati sopra vedevano protagonisti dei professionisti, ai quali non occorreva certo la genialità di Fischer - il quale non disdegnava con il Nero la linea del pedone avvelenato della SicilianaNajdorf,che porta a guadagnare un pedone al prezzo di catapultare la propria Regina nella gabbia dei leoni - per calcolare varianti di una o due mosse!

La verità è che sulla scacchiera si esprimono sia le capacità sia le proprie inclinazioni: allora un giocatore non è riuscito a frenare i propri istinti aggressivi e il desiderio di catturare qualche pedone, oppure di portare all’attacco il pezzo più potente gli ha fatto perdere il senso della prudenza, così si sono venute a formare le condizioni tipiche per una combinazione tattica a lui sfavorevole.        

        Tipici esempi di istinti aggressivi autolesionisti li possiamo ammirare soprattutto in tutti quei casi in cui si sottovaluta il vantaggio di sviluppo del proprio avversario: invece di prendere provvedimenti, talvolta si continua a cincischiare senza sviluppare i pezzi oppure sviluppandoli in posizioni passive o cattive, altre volte si progettano trappole abbastanza elementari, spesso si avviano «grandi» operazioni di attacco con forze esigue con il risultato di essere distrutti istantaneamente.

La seguente posizione tratta dal suddetto manuale di Nejstadt è esemplare:

posizione 5: muove il Bianco

 

–  Posizione numero 5: Rellstab - Fladda, Germania Ovest 1974.

Al Nero occorrono due mosse per completare lo sviluppo (uscita dell’Alfiere f8 ed arrocco); intanto ha piazzato i due Cavalli in posizioni infelici.

Il Bianco decide di usare il suo vantaggio di sviluppo per punire il Re avversario che sta ancora al centro: il materiale investito sarà rilevante, ma consentirà di dare matto.

Princìpi:

  • apri il gioco (cioè apri le linee) quando sei in vantaggio di sviluppo;
  • cerca il confronto quando sei in vantaggio di sviluppo.

1)Cf6+! (per aprire la colonna e sulla quale si trova il Re nero)

1)… ; gxf6

2) exf6+; Ae6

3) Txe6+ ; fxe6

4) Ag6 matto

        Il sacrificio della Torre è comunque decisivo come dimostrano le seguenti varianti:

     3) … ; Rd7

     4) Af4!(per controllare la via di fuga in c7)

  -    4) … ; Rxe6

       5) De2+ (con matto a seguire)

  -    4) … ; fxe6

                   5) Af5+ (con matto a seguire)

     -    4) … ; Rc8

5) Af5 ; Dxd1+

6) Txd1 ; Ad6 (se fxe6 allora Axe6 matto)

7) Te8+ (il Re si salva ma lo svantaggio materiale è senza speranza, ad esempio dopo Rc7 segue Axd6+ e la deviazione TxTa8 con guadagno del Cavallo h7, con ancora il motivo del pezzo indifeso).

        Ancora il MI Silman si dimostra implacabile con i dilettanti nel suo recente articolo apparso su Chess.com lo scorso 7 aprile, dal titolo “Ballare da soli”, in cui sono protagonisti proprio i giocatori meno quotati e… i loro ragionamenti che egli definisce «fantasy chess». Egli afferma:

“Quando guardo le partite giocate da scacchisti con 1500 punti ELO o anche meno, vedo molti errori, ma uno è quasi onnipresente: entrambi i giocatori sembrano impegnati a ballare da soli.

Ciò significa che un giocatore decide di fare questo o quello e calcola una mossa o due, ma quando fa la sua mossa spesso troverà che la risposta dell'avversario non ha nulla a che fare con le sue aspettative.

La ragione di questo è che i suoi calcoli/aspettative si basano su una fantasia, ed il suo dialogo interno potrebbe assomigliare a qualcosa di simile: "andrò lì e poi lui farà così ed io lo spazzerò con quello! Oh sì! Sono bravo o no?"

Sembra certamente bello. Ma quando il "ballerino" è impegnato nei suoi calcoli, egli non sta cercando di trovare la migliore mossa dell'avversario. Invece, sta guardando le mosse nemiche che mettono in risalto il proprio sogno.

Quando questo accade, l'inferno può spalancarsi: perdite di materiale, perdita di tempo, svista tattica, completo crollo posizionale”.

 

A sostegno della sua tesi egli mostra questo esempio di “scacchi-fantasia”:

 

posizione 6: muove il Bianco

 

“Il Bianco sta ovviamente molto meglio, soprattutto a causa del suo enorme vantaggio di spazio al centro e sul lato di Re. Egli pianifica di aumentare il suo vantaggio con il cambio15.gxf5, con l'idea di aprire la colonna g e penetrare su di essa con leTorri.

Ci sono diversi problemi con questo tipo dimentalità"Farò questo, che mi condurrà a questo". Qui ci sono due passi falsi evidenti:

• Non si è chiesto se potrebbe creare nuovi squilibri nella posizione.

• Egli non si è resoconto che stava facendo qualcosa di bello per il Nero cioè risuscitare il Ch6 liberandogli la casa f5, ma si sentiva che valeva la pena cambiarlo con il proprio Alfiere campochiaro pur di aprire la colonna g.

Così egli persegue il suo piano con 15. gxf5??...

Una mossa orribile: il Cavallo h6 è intrappolato ed inutile,eppure il Bianco gli permette di muoversi per la meravigliosa casa f5. Inoltre, è chiaro che l’Alfiere campo chiaro del Bianco è molto meglio dello spettatore in h6.

Queste semplici considerazioni lo avrebbero condotto a guardare altrove ed a trovare qualcosa di meglio.

15... Nxf516. Bxf5 perseguendo il suo piano per la colonna g.

16... gxf517. Rhg1 il Bianco deve aver pensato che egli stava vincendo sempre in base alle sue fantasie in cui valgono solo le proprie idee e piani. In nessuna circostanza gli è passato per la mente che il Nero poteva fare qualcosa di diverso e soprattutto di buono!

17... h5?! Infatti, purtroppo il Nero è ipnotizzato dal gioco del Bianco e non fa nulla per contrastarlo. Si tratta di un fatto comune: uno dimostra così tanta sicurezza da spaccone che dall’altra parte subentra l'illusione che tutto ciò sia vero.

Invece, a questo punto 17... c5! seguita da 18... Rb8 e... Tc8 avrebbero immediatamente cambiato il volto della partita, poiché il Nero avrebbe guadagnato spazio sul lato di Donna, attivando i suoi pezzi e preparandosi per posizionare una Torre sulla colonna semiaperta c che punta contro l’arrocco del Bianco...

Devo ammettere che agli inizi della mia carriera anch’io usavo i «fantasy-chess». Era tutto basato sui miei sogni, e mi aspettavo che il mio avversario ballasse la coreografia che io stavo disegnando. Dopo essere stato «asfaltato» più e più volte, ho imparato presto che ero su una strada che non portava da nessuna parte e finalmente ho capito che nei miei ragionamenti dovevo tenere conto anche della posizione e delle possibilità del mio avversario.

Nella suddetta posizione, se il Bianco avesse compreso l’inutilità della sua manovra avrebbe rivolto l’attenzione altrove, probabilmente trovando la seguente migliore continuazione:

15. Ca4! Qc7 16. Axa6 distruggendo l’arrocco nero ed infliggendo gravi danni strutturali, dopodiché…

16... bxa6 17. Cc1! E la posizione del Nero è completamente perduta poiché il Bianco sposterà il Cc1 in b3 da dove potrà colpire sia a5 sia c5. Allora il Bianco avrebbe: più spazio al centro e sull’ala di Re, ma anche sull’ala di Donna, controllo sulle case a5 e c5, pezzi più attivi ed un eventuale attacco contro il Re nero.

La maggior parte dei Grandi Maestri, con i pezzi neri, dopo 17.Nc1 abbandonerebbe in questa posizione poiché non vi è alcun modo per sopravvivere”.

 

Stupenda spiegazione, eppure anche i professionisti non hanno fatto bella figura negli esempi precedenti.

         Per concludere un esempio dei giorni nostri, in cui ci sono tutte le premesse per applicare l’infernale meccanismo dei «fantasy chess»:

 

posizione 7: muove il Bianco 

 

–  Posizione numero 7: V. V. Elo Italia 1530 - G. F. Elo FIDE1833, Bari 2016

Il Bianco è in ritardo di sviluppo (gli occorrono tre mosse per completare la sua fase di apertura: spostare il pedone b o quello d per aprire una strada per il suo Ac1, muovere l’Ac1, arroccare, non per forza in questo ordine); il Nero è in vantaggio di sviluppo, ha un miglior controllo del centro e pezzi più attivi, tuttavia ancora non c’è una chiara e vincente soluzione a suo favore.

1) d3 ;(apparentemente modesta, ma coerente con le premesse e finalizzata a completare lo sviluppo senza compromettere la posizione).

Adesso poniamo per ipotesi che il Bianco sia un giocatore aggressivo e… vittima dei «fantasy chess» ed inizi a ragionare nei seguenti termini: “spingo il pedone d per poter sviluppare l’Ac1 e guadagnare un po’ di spazio al centro… caspita con d2-d4 attacco anche la Donna nera (in realtà la De5 è meglio piazzata perché più centralizzata rispetto alla controparte in e3 ed un eventuale cambio mirato ad alleggerire la lieve pressione del Nero condurrebbe a centralizzare il Cc6 con guadagno di tempo poiché attaccherebbe l’Ac4). Il pedone d4 mi sembra intoccabile ed un sacrificio di Torre con Txd4 è a mio vantaggio, inoltre potrei sfruttare successivamente questo vantaggio di spazio al centro per imbastire un attacco contro il Re Nero. Ok… andrò lì, poi lui farà così ed io lo spazzerò con quello… oh sì”.

In realtà, mentre ballava da solo, il «ballerino» non ha considerato che:

  • la Donna nera non può essere imprigionata perché non ricorre la prima condizione vista negli esempi (posizioni 1, 2, 3, e 4) sul motivo imprigionamento di un pezzo;
  • c’è la violazione dei princìpi enunciati riguardo la posizione 5, cioè si aprono le linee e si cerca il confronto quando si è in ritardo di sviluppo.

Puntuale arriva la punizione:

1) d4??; Cxd4! (qui il Bianco farebbe ancora in tempo a rinsavire, «accontentandosi» di aver perso un pedone centrale; oppure continuare a sognare i suoi «fantasy chess» con…)

2) Dxe5??; Cxc2+!! (il bellissimo sogno diventa il peggior incubo)

3) Rf1; Te1 matto

 

In conclusione, tutti gli scacchisti, di ogni livello, oltre che applicare sulla scacchiera le proprie conoscenze seguono anche le proprie inclinazioni. Esse possono essere pacifiche, aggressive, fantasiose… l’importante è che non siano in discesa!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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